Atti 2:29

22 Versetti 22-36

Grazie a questo dono dello Spirito Santo, Pietro predica loro Gesù: ed ecco la storia di Cristo. Qui c'è un resoconto della sua morte e delle sue sofferenze, di cui erano stati testimoni solo poche settimane prima. La sua morte è considerata come un atto di Dio, e di meravigliosa grazia e saggezza. Così la giustizia divina doveva essere soddisfatta, Dio e l'uomo riuniti di nuovo e Cristo stesso glorificato, secondo un consiglio eterno che non poteva essere modificato. Quanto all'azione del popolo, si trattava di un atto di terribile peccato e follia. La risurrezione di Cristo ha eliminato il rimprovero della sua morte; Pietro ne parla ampiamente. Cristo era il Santo di Dio, santificato e destinato al suo servizio nell'opera di redenzione. La sua morte e le sue sofferenze dovevano essere, non solo per lui, ma per tutti i suoi, l'ingresso a una vita benedetta per sempre. Questo evento si era verificato come preannunciato e gli apostoli ne erano stati testimoni. La risurrezione non si basava solo su questo; Cristo aveva riversato sui suoi discepoli i doni miracolosi e le influenze divine, di cui essi erano testimoni degli effetti. Attraverso il Salvatore, le vie della vita sono rese note e siamo incoraggiati ad aspettarci la presenza di Dio e il suo favore per sempre. Tutto questo nasce dalla convinzione che Gesù è il Signore e il Salvatore unto.

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